Nonostante il timore comune tra i lavoratori, la probabilità di ricevere una visita fiscale dall’INPS è meno elevata di quanto molti possano pensare.
Questo fenomeno, che incute preoccupazione per le possibili sanzioni severe, incluso il licenziamento, si basa su un obbligo di reperibilità in caso di malattia che ogni lavoratore deve rispettare.
Tuttavia, secondo gli ultimi dati forniti dall’INPS per l’ultimo trimestre del 2023, le visite fiscali effettuate rappresentano una percentuale minima rispetto al totale degli eventi di malattia segnalati.
Nel dettaglio, nel periodo da ottobre a dicembre 2023 sono stati registrati ben 9.227.328 eventi di malattia da parte dei lavoratori italiani.
Di questi, una quota significativa riguarda i dipendenti pubblici e privati con un totale complessivo di visite mediche di controllo pari a 214.169. Ciò significa che solo nel 2,32% dei casi è stata disposta una visita fiscale – ovvero poco più di due su cento.
La situazione varia considerevolmente tra il settore pubblico e quello privato: mentre nel primo la probabilità di ricevere un controllo ammonta al 5,58%, nel settore privato questa percentuale scende drasticamente all’1,27%.
Queste cifre evidenziano come la frequenza delle visite fiscali non sia uniformemente distribuita tra i diversi settori lavorativi.
Visite Fiscali INPS: un’analisi delle probabilità
Sebbene generalmente bassa, la probabilità che passi la visita fiscale può aumentare in determinate circostanze. Per esempio, è meno frequente che ciò avvenga al primo evento di malattia nell’anno ma diventa più probabile nei casi di recidiva o quando si sospetta una possibile riduzione della prognosi della malattia dichiarata dal lavoratore.
Nonostante l’introduzione del sistema informatizzato noto come “cervellone” dell’INPS dopo il 2017 per migliorare l’efficienza dei controlli sulle assenze per malattia, non sembra esserci stato un significativo aumento nelle percentuali delle visite fiscali effettuate o nella riduzione della prognosi a seguito dei controlli medici.
Pur essendo le possibilità statisticamente basse, l’esistenza stessa delle visite fiscali serve come deterrente importante contro eventuali abusi del sistema sanitario e assicurativo nazionale.
La normativa vigente impone ai lavoratori l’obbligo della reperibilità durante i periodi di malattia proprio per garantire il rispetto delle regole stabilite a tutela sia dei datori lavoro sia dello stesso sistema previdenziale italiano.