In un periodo delicato per quanto riguarda la gestione delle bollette, con cambi di tariffa e l’introduzione di molte nuove regole, emerge la vicenda positiva di una pensionata che ha ottenuto un maxi rimborso dall’Enel.
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio caratterizzato da numerose segnalazioni e lamentele da parte degli utenti riguardanti le cosiddette “bollette pazze”.
Alla fine di giugno, per i clienti non vulnerabili, è terminata la maggior tutela nel mercato elettrico. Dal primo luglio, coloro che non avevano ancora effettuato il passaggio al mercato libero sono stati automaticamente trasferiti al servizio a tutele graduali.
Questa misura è stata introdotta per facilitare il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica dopo la rimozione della tutela di prezzo (mercato tutelato), come spiegato dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) sul suo sito web ufficiale.
Il tema delle “bollette pazze”, con importi spropositati rispetto ai consumi reali, ha suscitato polemiche e dibattiti negli ultimi mesi. Con la fine del mercato tutelato, i disagi per gli utenti sono aumentati notevolmente.
Moltissime persone hanno segnalato alle associazioni dei consumatori fatture per gas ed energia elettrica con costi esorbitanti, spesso legati a un improvviso cambio di tariffa non adeguatamente comunicato dal gestore.
Rimborso bollette gonfiate: una storia di successo
Tra le varie storie emerge quella positiva di una pensionata residente in provincia di Treviso che è riuscita a ottenere un rimborso significativo per due bollette energetiche gonfiate.
Grazie all’intervento dell’associazione Adico a difesa dei consumatori, alla donna sono stati annullati due conti energetici: uno del valore approssimativo di 4.500 euro e l’altro pari a circa 3.800 euro.
L’errore materiale nella comunicazione del cambio tariffario da parte del gestore energetico è stato spontaneamente riconosciuto dopo l’intervento legale promosso da Adico.
L’associazione ha contestato con successo sia la mancata tempestività nella comunicazione dei nuovi prezzi applicati da Enel Energia sia l’evidente sproporzione delle tariffe richieste.
La vicenda si conclude felicemente per la pensionata veneta che non solo ha evitato il pagamento della somma ingiustamente richiesta ma ha anche ricevuto una bolletta a credito pari a -7.542 euro, relativa al periodo tra novembre 2022 e marzo dell’anno corrente.
Grazie all’intervento efficace dell’associazione Adico, l’utente ottiene indietro i soldi già versati in rate ed evita ulteriori spese ingiustificate.
Questa storia rappresenta un esempio significativo della necessità per gli operatori del settore energetico di prestare massima attenzione nell’elaborazione delle tariffe e dei costi imputati nelle bollette degli utenti, specialmente in un periodo caratterizzato da transizioni normative complesse come quello attuale.