C’è preoccupazione per Napoli dopo l’ennesima scossa di terremoto, seppur lieve, che si è registrata nella zona dei Campi Flegrei.
L’allarme deriva non dal terremoto direttamente ma dall’espressione e l’attinenza che questo potrebbe avere con fenomeni ben più ampi in tutta la zona.
L’ultimo sisma non ha provocato danni, è stato avvertito dalla popolazione, senza accadimenti particolari se non ansia e preoccupazione generalizzata.
Terremoto Napoli, la scossa avvertita dalla popolazione
La zona dei Campi Flegrei è interessata da un’intensa attività sismica da diversi mesi, le scosse spesso sono leggere quasi impercettibili ma vengono monitorate costantemente dagli specialisti e fanno parte del fenomeno del bradisismo.
Proprio per questo c’è grande preoccupazione nella popolazione e per tutta la zona, non solo nel golfo di Pozzuoli dove sono localizzati i Campi Flegrei ma anche per Napoli e per le aree vicine. Il bradisismo flegreo è un nome che serve ad indicare un fenomeno di tipo vulcanico, quindi legato ad un’area piuttosto estesa che va da Capo Miseno a Posillipo e interessa ciclicamente l’area sin da tempi passati.
Bradisismo: perché i cittadini sono preoccupati
Ci sono testimonianze del bradisismo già nel II secolo, quindi è possibile comprende come sia cambiato nel tempo e anche quelle che sono le fasi cicliche. Questo fenomeno ha sempre un momento discendente, uno ascendente e poi ricomincia nuovamente. La fase ascendente c’è stata fino al 1985 quando il suolo ha ripreso ad abbassarsi con piccoli sollevamenti, la situazione si è invertita nel 2005 quindi oggi siamo in fase di sollevamento.
Questo bradisismo causa dei piccoli terremoti che sono concentrati nella zona o possono essere diffusi a Napoli e dintorni. Sono causati da piccole fratture che si generano in una roccia già compromessa ed alterata anche dai gas del sottosuolo. In alcuni momenti il fenomeno è più forte. L’area flegrea e Napoli sono quindi soggette a questa lenta deformazione che è naturale, il fenomeno è condiviso anche da molte altre aree vulcaniche ma c’è preoccupazione perché in passato si sono verificati anche picchi preoccupanti e la popolazione, quando le scosse si susseguono in un tempo ravvicinato, è chiaramente spaventata.
La preoccupazione è sicuramente dettata da un sollevamento volto veloce che si è verificato negli ultimi mesi, si parla di un raddoppiamento dei valori nel giro di circa 60 giorni, passando da 7 a 15 millimetri al mese come fanno sapere dall’Osservatorio Vesuviano di Napoli. Le scosse, benché al momento siano limitate, sono sicuramente propense a diventare più forti perché più la terra si solleva, più il fenomeno è rilevante. Con questa velocità è plausibile che i movimenti siano più insistenti e anche facilmente percepibili dalla popolazione.