La flatulenza può dirci almeno 6 cose di fondamentale importanza sulle nostre condizioni di salute. Vediamole una per una.
L’argomento è sicuramente poco piacevole e molto imbarazzante, ma fa parte della vita di tutti noi, nessuno escluso. E siccome ne va della nostra salute, è il caso di approfondirlo senza fare troppo gli schizzinosi. “La flatulenza è il sottoprodotto del sistema digestivo che scompone ed elabora cibo e sostanze nutritive“, spiega Niket Sonpal, gastroenterologo di New York. “Il gas e l’aria si accumulano nel tratto gastrointestinale quando mangiamo, mastichiamo e deglutiamo, in parte assorbiti naturalmente dal corpo, e poi rilasciati come peti o eruttazioni”.
La flatulenza diurna e notturna è in generale una cosa positiva; altrimenti l’accumulo di gas porterebbe a un fastidioso gonfiore. Ma ciò non significa che non bisogna prestare attenzione alla frequenza, all’odore e alla compresenza di altri sintomi gastrointestinali: tutti fattori che possono darci un’idea di cosa sta succedendo al nostro corpo e avvisarci del rischio di patologie potenzialmente gravi.
La flatulenza e i suoi sintomi dalla A alla Z
- Costipazione e flatulenza. Le fibre aiutano a mantenere le feci in movimento e a prevenire la stitichezza. Il consumo di 25-29 grammi di fibre alimentari al giorno è ottimale, secondo Lancet. La flatulenza abbinata a stitichezza, gonfiori e grampi potrebbe essere un segno che ne stiamo assumendo troppe. Il fatto è che quando la fibre si gonfiano solidificano le feci. Se ne ingeriamo troppe, i movimenti intestinali possono diventare complessi. Per sbloccare la situazione e fermare il gas, è opportuno bere più acqua e diminuire lentamente l’assunzione di fibre.
- Flatulenza frequente. Le bevande gassate potrebbero essere il principale colpevole, dato che introducono più aria (e quindi gas) nel tratto gastrointestinale, specialmente se le sorseggiamo tutto il giorno. In questi casi bisogna cercare di ridurre il consumo di bevande frizzanti.
- Peti puzzolenti. Per loro natura, le scoregge non hanno un odore gradevole. Ma se puzzano esageratamente, la colpa è da attribuire a tutti i cibi ad alto contenuto di zolfo che fanno parte della propria dieta, come i broccoli e i cavoletti di Bruxelles, i quali emanano il tipico odore di uova marce quando vengono scomposti nel sistema digestivo. Lo stesso puzzo di immondizia può verificarsi anche dopo aver consumato cavolfiore, aglio, cipolle, formaggio, fagioli, frutta secca e – sorpresa! – vino. Nei casi più estremi l’odore potrebbe essere collegato alla malattia infiammatoria intestinale o alla sindrome dell’intestino irritabile.
- Flatulenza con fastidio addominale. Se si verificano dopo aver mangiato, potrebbero essere causate da un’intolleranza alimentare, per esempio al lattosio. Nel caso in cui, nonostante opportune variazioni della dieta, il problema dovesse persistere, sarebbe bene consultare un medico per tutti gli approfondimenti del caso.
- Peti puzzolenti saltuari. Succede alle donne quando hanno il ciclo, per esempio. Come tutto ciò che riguarda le mestruazioni, è un fatto ormonale: quando gli estrogeni aumentano, l’utero produce sostanze chimiche simili agli ormoni chiamate prostaglandine, che aiutano a eliminare il rivestimento uterino. Anche i cambiamenti batterici che si verificano in questo periodo del mese influiscono sulla digestione e possono determinare il fenomeno. Un possibile rimedio sta nell’assumere cibi non trasformati e facili da digerire prima del ciclo e tenere a bada peperoncino e verdure crocifere.
- Flatulenza e defecazione più (o meno) frequente del solito. Lo stress eccessivo può influenzare la flatulenza: quando siamo sotto pressione, possiamo buttarci su cibi che normalmente non consumiamo (come snack trasformati e vaschette di gelato a tarda notte), che possono influire sulla digestione. Lo stress può anche farci inghiottire più aria senza volerlo. E, naturalmente, l’ansia incide sul sistema gastrointestinale e sulla frequenza della defecazione. Rimedio: provare praticare tecniche antistress come la meditazione consapevole e la respirazione profonda, e scegliere con più attenzione cosa si mangia.