Una buona colazione con i giusti nutrienti deve essere parte del quotidiano, ma attenzione all’amato caffellatte che potrebbe non essere salutare. Ecco perché
Il mattino ha l’oro in bocca. Lo sappiamo tutti. Sin da bambini questo proverbio riecheggia nelle nostre case, tramandato da nonni e genitori. Svegliarsi presto e cominciare in modo positivo ed energico può influenzare positivamente tutto il giorno. Di certo una buona colazione, con i giusti nutrienti, andrebbe consumata con calma e quotidianamente. Ma spesso la frenesia degli impegni ci porta a mangiare con una certa velocità e a poter dedicare poco tempo a quello che è il pasto più importante per il nostro metabolismo.
Così finiamo per accontentarci spesso di qualcosa di pronto come un tradizionale caffellatte. E se vi dicessimo che questa rituale colazione nazionale non è poi così salutare? Sono molteplici gli studi relativi ai pro e ai contro che possono derivare dal consumare latte ed i suoi derivati. Conosciamo ormai tutti la caseina. La caseina è una proteina e costituisce circa l’80% delle proteine presenti nel latte di mucca, di bufala, di pecora e di capra. Nonostante i benefici della proteina, soprattutto per gli sportivi, bisogna tener conto che la caseina è tra le principali responsabili delle allergie alle proteine del latte, soprattutto nei primi anni di vita. Negli individui con alta permeabilità intestinale inoltre, può causare dermatiti, raffreddore da fieno ed asma, ma anche otite e tonsillite. È sempre bene quindi consumarne con attenzione e consultare il proprio medico e un nutrizionista all’insorgere di sintomi o fastidi sospetti. Ma attenzione perché esiste un altro aspetto del latte da non sottovalutare ed è proprio quando lo beviamo insieme al caffè.
Il caffellatte, la colazione tradizionale italiana, perché potrebbe non essere salutare per il nostro corpo
Se bere un buon espresso o un bel bicchiere di latte non è assolutamente un problema, potrebbe esserlo invece, unire i due composti e assumerne quotidianamente al mattino per tempi prolungati. A causa del tannato di albumina il caffellatte potrebbe risultare particolarmente difficile da digerire e creare quindi problemi allo stomaco e all’intestino. Il tannato di albumina è un composto che impiega circa 3 ore per essere digerito. Deriva dall’unione dei tannini e dall’albumina. I primi sono presenti nel caffè espresso, mentre l’albumina nel latte. I tannini, presenti nel caffè ma anche in altre bevande ed alimenti, interagiscono con i minerali come calcio e ferro inibendone l’assorbimento.
Inoltre, il latte riduce l’assorbimento dei polifenoli nel caffè. I polifenoli sono un vasto gruppo di sostanze organiche naturali con grande importanza primaria sia nell’alimentazione che in campo farmacologico. Quelli più diffusi in natura sono proprio i tannini ma anche i flavonoidi, le lignine, gli antrachinoni e le melanine. Ai polifenoli sono attribuite diverse proprietà benefiche tra cui capacità antiossidanti e antinfiammatorie.
Quindi a quanto pare, fare colazione ogni giorno con il caffellatte o con l’amato cappuccino e cornetto, potrebbe non essere la scelta migliore per il nostro organismo. Nonostante la squisita combinazione dei due sapori, la loro unione sembrerebbe quasi azzerare le proprietà l’uno dell’altro. Di certo non dobbiamo rinunciarvi ma magari consumarne con maggiore consapevolezza e perché no, imparare ad alternare con una colazione salata o del latte vegetale.
Sono sempre di più gli studi che confermano infatti i benefici che derivano dal consumo dell’avena. Ed un buon porridge con latte di avena potrebbe essere una validissima alternativa. Senza però sacrificare il nostro amatissimo caffè espresso. Del resto, come diceva il noto scrittore Erri De Luca: ”A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco”.