Scienziati in allarme, lo strano comportamento di queste galassie preoccupa gli esperti

Nuova importante scoperta: 4 galassie lontanissime, le più antiche dell’Universo conosciuto. Ma ad attirare l’attenzione degli astronomi è un altro dettaglio.   

L’astronomia fa un altro significativo passo in avanti. L’ultima scoperta in ordine di tempo del sofisticato telescopio spaziale James Webb ci ha permesso di compiere un viaggio indietro nel tempo, in un posto lontanissimo dal nostro sistema solare. Gli scienziati hanno infatti raggiunto le quattro galassie più antiche dell’Universo conosciuto. E hanno notato che si comportano in un modo davvero singolare.

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Grazie alla nuova scoperta l’astronomia si è avvicinata ancora di più alla conoscenza dell’universo al momento del Big Bang. (Pixabay – Newsabruzzo.it)

Le quattro “nuove” galassie si trovano a poco più di 13 miliardi di anni luce dalla Terra. E considerato che l’età dell’Universo è stimata generalmente in circa 13,7 miliardi di anni, questi ammassi di stelle risalgono a un periodo compreso tra 300 e 500 milioni di anni dopo il Big Bang. Si tratta dunque delle galassie più antiche mai scoperte finora, e delle più lontane nello spazio-tempo dal nostro sistema solare.

Le galassie nel mirino di chi monitora il cosmo

L’importante scoperta è stata annunciata in due articoli pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Astronomy. “La frontiera si sposta quasi ogni mese – spiega il prof. Pieter van Dokkum, docente di Astronomia all’Università di Yale –. Ora ci sono solo 300 milioni di anni di storia inesplorata dell’Universo tra queste galassie e il Big Bang”. Grazie ai dati raccolti dal telescopio James Webb, in un futuro molto vicino potremmo individuare galassie ancora più antiche e aggiungere un ulteriore tassello a quel che sappiamo sulla genesi dell’Universo e sul comportamento di questi corpi celesti.

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Ognuna delle quattro galassie recentemente individuate contiene un numero tale di stelle che la loro massa è equiparabile a quella di 100 milioni di Soli. (Pixabay – Newsabruzzo.it)

Intanto, le quattro galassie recentemente individuate offrono ampi spunti di studio e approfondimento. Basti pensare che ognuna di esse contiene un numero tale di stelle che la loro massa è equiparabile a quella di 100 milioni di Soli. Un’attività molto frenetica, dunque, che secondo gli astronomi si è dipanata in un arco di almeno 100 milioni di anni.

E non è tutto: grazie un’analisi spettroscopica, il telescopio ha permesso di individuare gli elementi che componevano le prime stelle: principalmente idrogeno ed elio, atomi leggeri e semplici, ma anche molto diffusi nello spazio proprio per effetto del Big Bang. Le stelle composte da carbonio, ossigeno e azoto, atomi molto più complessi, sarebbero arrivate solo diverso tempo dopo. La ricerca continua

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