In Italia quasi due milioni di edifici hanno bisogno di un intervento immediato. Entro il 2030 chi non si mette in regola rischia di non vendere casa.
Il parlamento Europeo ha approvato la direttiva sulle case green detta anche “Energy Performance of Building Directive”. Questa direttiva ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030. L’approvazione non è ancora arrivata e sarà sottoposta al trilogo, ossia la negoziazione tra il Consiglio e la Commissione europea.
Diciamo che si è sulla strada buona per l’approvazione, che arriverà probabilmente non prima del 2025. Questo percorso prevederà sicuramente un accelerazione nel ridurre le emissioni di CO2 e che quindi obbligherà a degli interventi sugli immobili, responsabili del 40% di queste emissioni.
Scopriamo allora nel dettaglio cosa prevede questo programma europeo, come sarà attuato e come verranno effettuati gli interventi per contenere queste emissioni.
La direttiva europea: tutto quello che c’è da sapere al riguardo
Nel documento ufficiale della Commissione europea sono previsti dei lavori di ristrutturazione e di messa a nuovo. Tutti gli immobili saranno riformati sul piano dell’efficienza energetica per raggiungere l’obiettivo prefissato di riduzione energetica nel settore edilizio per portarlo a zero entro il 2050.
Le classi energetiche sono il metro di valutazione del consumo energetico degli immobili. La classe A è ovviamente la migliore e la più efficiente. Fino alla classe G, la peggiore e quella più dispendiosa sul piano energetico. L’Italia, così come gli altri paesi europei, hanno la propria classificazione energetica.
Questa direttiva però introduce in cambiamento radicale: sarà l’Unione Europea a redigere la classificazione per gli immobili di ogni nazione: la classe UE, per rendere unico il metro di valutazione energetica. L’Italia quindi, dovrà mettersi subito in regole se vorrà rispettare i parametri dell’UE.
Questo sicuramente avrà delle ripercussioni sugli immobili di adesso che potrebbero avere una classe energetica differente da quella che hanno ora. L’Italia purtroppo sull’efficienza energetica è ancora un po indietro rispetto alle altre nazioni. Nel nostro paese circa il 35% degli immobili corrisponde ancora a una classe energetica di livello G, il più basso.
La direttiva europea quindi in fase iniziale prevederà il cambiamento solo del 15% degli immobili, Attualmente la direttiva però non prevede sanzioni per mancate ristrutturazioni degli immobili, ma dal 2030, se non si sarà in regola con la direttiva UE, non si potrà più affittare o vendere casa a terzi. Dal 2030, stop alla vendita di immobili classe G.