Il numero di volte che si fa la pipì in un giorno è molto importante, per capire se si è in salute o meno. Ecco quando preoccuparsi
La pipì non è altro che il prodotto finale della escrezione del rene. Attraverso di lei vengono eliminati dall’organismo i prodotti metabolici presenti nel sangue e tutto ciò che viene definito scarto. Sebbene faccia parte della sfera privata e personale e parlarne non sia facile, in realtà è importante sapere che la pipì è un importante indicatore di salute, sia per quanto riguarda il suo colore che in riferimento al numero di volte che la si fa.
Un corpo in salute dovrebbe fare la pipì di un colore chiaro e trasparente: eventuali rossori devono far insospettire della presenza di sangue nelle urine, così come un liquido troppo torbido può essere causato da una disidratazione del corpo. Allo stesso modo, anche la quantità di volte che ci si reca in bagno è importante ed indicatrice di un corpo sano o meno: ecco quando ci si dovrebbe preoccupare.
Secondo il professor Giovanni Battista Mauraro, urologo, la maggior parte delle persone urina tra le quattro e le sei volte al giorno e la quantità totale di pipì prodotta va dai 700 ml ai 3 litri. Secondo la sua esperienza, se aumenta la quantità si parla di poliuria, mentre la maggiore frequenza di visite al bagno si chiama pollachiuria.
Un’altra patologia diffusa è quella della vescica iperattiva, che si caratterizza per contrazioni vescicali che causano l’urgenza urinaria, con o senza incontinenza. I sintomi sono il bisogno frequente di urinare durante la notte e l’aumentata quantità di pipì prodotta. Anche l’incontinenza è un disturbo diffuso, che si manifesta con l’incapacità di trattenere l’urina: “Sembra che circa 2,5 milioni di persone in Italia soffrano di incontinenza urinaria e almeno il 50% della popolazione anziana“, sostiene l’esperto.
L’incontinenza, però, può essere spesso solo un sintomo di una patologia più grave, come il tumore della vescica e della prostata. Negli uomini può indicare l’ingrossamento della prostata, mentre nelle donne si può verificare in concomitanza con prolassi genito-urinari. Mai sottovalutare questi sintomi, quindi, e rivolgersi a un medico se aumenta la quantità o la frequenza di pipì: prima si indaga, meglio è.
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