Ultimamente in materia giuridica ci si è espressi in merito a diverse agevolazioni sulla prima casa: ecco tutte le novità!
Le agevolazioni sulla prima casa sono diverse, e proveremo a spiegare quali sono le condizioni per le quali non si rischia di perderne i benefici. Una condizione necessaria affinché non si perdano i benefici è sicuramente quella di spostare la residenza entro i 18 mesi dall’acquisto. Tutto questo però deve essere fatto da ogni membro della famiglia. Ma cosa succede se anche solo uno di loro non lo fa? Vediamo insieme i rischi.
Facciamo un esempio per rendere più chiara la situazione di cui stiamo parlando. Eccolo: mettiamo caso ci siano due coniugi, che sono anche titolari del diritto di abitazione. A ciascuno la metà della proprietà. Poi ci sono due figli, titolari invece della nuda proprietà, sempre a ciascuno la metà.
Alla famiglia viene notificato un atto dall’agenzia delle entrate per recuperare in tasse il più grande importo possibile per Iva all’aliquota del 10%. Tutto questo perché uno tra i due coniugi non ha fatto trasferimento di residenza nel comune in cui è ubicato l’immobile nuovo e soprattutto acquistato con le agevolazioni sulla prima residenza.
Quando si perdono le agevolazioni sulla prima casa? Tutti i rischi
Viene accolto (all’inizio) il ricorso, con la giustificazione che almeno uno dei due coniugi aveva adempiuto al compito di trasferire la residenza. A differenza dell’altro che invece non ha adempiuto al compito di legge. Successivamente i giudici si sono accorti e hanno fatto notare che la Corte aveva giustamente rigettato il ricorso perché il coniuge non residente per poter vivere nella casa, deve necessariamente corrispondere insieme all’altro coniuge all’acquisto della casa in quanto comunione legale dei beni, facendo valere il concetto di “residenza famigliare”
In Cassazione poi, con l’ordinanza n. 3123 del 2 febbraio, si è condannato i coniugi ad adempiere alle spese del giudizio di legittimità. Un errore madornale quindi se non si adempie al compito di trasferire la residenza nei tempi prestabiliti. Tutto questo sta a indicare una sola cosa: bisogna necessariamente adempiere a questo compito se non si vuole perdere i benefici sulla prima casa. Nel caso contrario, se non si riuscisse ad adempiere a questo compito del cambio residenza, bisognerà dimostrare in comunione dei beni la residenza di famiglia, cioè un immobile destinato a residenza familiare.