In molti condomini italiani sta circolando uno strano volantino dietro cui si cela una pericolosa truffa: ecco come evitare di cascarci.
Dice un vecchio adagio che la storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa. Vale anche per le truffe. Una rete ben ramificata di ladri e malviventi è infatti tornata in azione con uno dei raggiri più utilizzati nel corso del primo lockdown pandemico in Italia, nell’ormai lontano 2020. E purtroppo sono ancora in molti a cascarci.
In diversi condomini da un capo all’altro dell’Italia sono stati segnalati degli avvisi alquanto sospetti che intimano ai non residenti di lasciare l’abitazione, pena una salata sanzione o addirittura la reclusione in carcere. L’obiettivo è naturalmente quello di poter rubare indisturbati all’interno degli appartamenti dei malcapitati di turno, anziani in primis.
La diabolica truffa nascosta nell’avviso ai condomini
A lanciare l’allarme è la Polizia di Stato, che sui suoi canali social rivela di aver ricevuto numerose segnalazioni negli ultimi giorni, e assicura alla cittadinanza che il volantino incriminato è un falso la cui provenienza non è riconducibile ad alcuna autorità istituzionale. La raccomandazione ai cittadini che dovessero imbattersi nell’avviso fake è di recarsi all’ufficio di Polizia più vicino o alla stazione dei Carabinieri per denunciare l’accaduto.
Il volantino invita “gli eventuali non residenti di questo edificio a lasciare le abitazioni ospitanti, per rientrare nel loro domicilio di residenza” ai sensi “dell’articolo 650 del codice penale”. Nel dettaglio, si allude a severi controlli nei condomini e nelle abitazioni private da parte delle forze dell’ordine con tanto di richiesta dei documenti di riconoscimento e di locazione/contratto di affitto. Documenti che sarebbero utili a giustificare la presenza in quel domicilio, se differente dalla residenza, per “gravi motivi di necessità, quali malattia, assistenza agli anziani (comprovata da certificazione medica)” o “motivi inderogabili di lavoro”.
Insomma, un avviso dai toni quasi minatori che, per non farsi mancare nulla, minaccia anche pesanti sanzioni: “Ammenda fino a 206 euro, arresto fino a 3 mesi, reclusione da 3 a 12 anni nei casi più gravi“. Guai a cascarci! Nella versione precedente della truffa, durante l’emergenza Covid, l’intervento di Polizia e Carabinieri fu tempestivo ed efficace, e si spera che anche stavolta i danni siano limitati.