Il miglioramento della classe energetica degli edifici passa attraverso la Direttiva Case Green: ecco le tre azioni più importanti da cominciare a fare per adeguarsi in tempo.
La Direttiva Case Green parla chiaro: due le date fissate per gli edifici residenziali e due per gli edifici non residenziali. Nel primo caso, il 2030 è l’anno entro cui gli edifici residenziali dovranno essere adeguati almeno alla classe energetica E e l’anno 2033 quello entro cui l’adeguamento dovrà salire almeno alla classe energetica D. Nel secondo, invece, la classe E dovrà essere raggiunta entro il 2027 e la classe D entro il 2030.
Realisticamente parlando, quindi, è proprio il caso di dirlo: i tempi stringono. L’intento e gli obiettivi sono senz’altro nobili, perché puntano a ridurre gli sprechi conseguenti, in particolare, alle dispersioni di calore all’interno degli edifici, e dunque anche le immissioni di anidride carbonica nell’atmosfera ed ai consumi e dispendi economici in bolletta.
Al contempo, bisogna rilevare che i proprietari di immobili avranno il loro bel daffare per mettere gli stabili a norma ed in tempi relativamente brevi. Inoltre, la direttiva prevede che le nuove costruzioni siano ad emissioni zero a partire dal 2026: dunque i costruttori hanno poco meno di tre anni per prepararsi al nuovo tipo di edificazioni da effettuare. Come fare quindi per adeguarsi? Ebbene cominciamo dal considerare tre interventi specifici.
Tre interventi da avviare per adeguare il proprio immobile alla Direttiva Case Green
Partiamo dal principio di base: meno energia sarà necessaria per riscaldare, raffreddare, illuminare e fornire l’acqua al proprio immobile, più questo sarà rispettoso della Direttiva Case Green e di livello energetico superiore. Per cui da cosa partire? Ad esempio, una soluzione per aver minore necessità di riscaldare e raffreddare il proprio immobile è data dal cappotto termico: ovvero una sorta di rivestimento aggiuntivo alle pareti dell’immobile che protegge gli ambienti interni dalle condizioni atmosferiche esterne.
Se ciò non bastasse, ad esempio perché l’immobile è piuttosto datato e gli infissi comportano dispersioni significative, è possibile allora avvantaggiarsi di alcuni sgravi fiscali e bonus governativi per sostituirli, in modo da non rendere la cappottatura realizzata praticamente inutile e, viceversa, aumentare la capacità isolante dell’unità immobiliare.
In termini di energia elettrica, senz’altro l’intervento più importante riguarda l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici, che consentono quantità significative di autoproduzione, dipendendo quindi sempre meno da forniture terze e diminuendo i costi in bolletta.
Senz’altro i costi di queste operazioni sono significativi. Ma considerando i bonus governativi, gli aiuti fiscali, nonché l’ammortamento dei costi conseguente nel medio termine, senza inoltre dimenticarci dell’aspetto relativo al miglioramento della salute dell’ambiente, ecco che migliorare l’impronta ecologica del proprio immobile può essere considerato come vantaggio assoluto ed organizzato senza ansia nei tempi e modi opportuni.