Ancora violenza nelle scuole. Una bimba ha aggredito la maestra, ferendola gravemente. La reazione dei genitori e le proteste.
La scuola sta diventando sempre di più un ambiente insostenibile per gli insegnanti. Negli ultimi anni stanno crescendo in maniera esponenziale gli episodi di violenza da parte degli studenti e, molto spesso, anche dagli stessi genitori che assecondano troppo i loro figli. Una situazione, ormai intollerabile, che ha fatto discutere sulle problematiche del mondo scolastico e sulle possibili soluzioni da adottare per aiutare gli studenti più problematici e migliorare la sicurezza per i lavoratori.
Le problematiche risiederebbero anche nelle classi sempre più numerose e nella carenza di personale scolastico. In relazione a ciò, Marta Viotto, segretaria Flc Cgil Ve, aveva parlato di troppi alunni dentro ogni singola aula. “Credo che non si debba criminalizzare nessuno. Bisogna prendere atto che queste situazioni, ad esempio dove c’è un numero elevato di alunni, vanno prese in esame, attraverso l’aiuto anche con qualche risorsa in più”, ha detto ad Antennatre Marta Viotto, segretaria Flc Cgil Ve. Un ultimo episodio di violenza a un’insegnante, da parte di una bimba con problemi di comportamento, ha fatto riflettere tantissimo.
A Mestre, nella provincia di Venezia, una bambina con problemi comportamentali ha ferito gravemente la sua insegnante colpendola in classe e causandole una lesione al ginocchio. Stando a quanto riporta Il Gazzettino, la maestra avrebbe perso l’equilibrio a seguito di un colpo ricevuto e attualmente si trova a casa con una prognosi di diversi giorni. È stato necessario ricorrere alle cure del pronto soccorso e si dovrà verificare se la lesione abbia causato danni ai legamenti.
L’incidente è avvenuto in un contesto difficile dovuto ai problemi di comportamento della bambina, che avrebbe più volte manifestato violenza verso i compagni, con episodi di sputi, schiaffi e distruzione del materiale didattico. Questa situazione sembra persistere da tempo e le maestre sarebbero state costrette a nascondere oggetti pericolosi come forbici. I genitori degli altri alunni si sarebbero lamentati con la dirigente scolastica, preoccupati dall’aggressività dell’alunna e ritenendo che non stia adeguatamente gestendo la situazione problematica.
Così i genitori di otto alunni, circa la metà della classe, hanno deciso di protestare e non mandare i loro figli a scuola per un giorno. In risposta, la preside ha difeso le azioni della scuola, illustrando l’attivazione di un servizio di supporto psicologico per gli alunni e la redistribuzione degli orari degli insegnanti, al fine di assegnare insegnanti specializzati a questa specifica classe. In seguito alle lamentele delle altre famiglie, il Comune si è impegnato ad affrontare la situazione. L’assessore all’istruzione ha incontrato la preside della scuola per discutere di un progetto di supporto educativo a domicilio per la bambina, ma i genitori hanno rifiutato l’offerta. Altri genitori dei compagni di classe intenzionati a denunciare la situazione all’Ufficio Scolastico Regionale.
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