A certe tentazioni è impossibile resistere, anche e soprattutto quando sarebbe ora di dormire. Una certa smania notturna è molto più comune di quanto si possa immaginare…
Lo stress, uno stile di vita squilibrato, gli ormoni sballati: per questi e altri motivi, spesso nasce in noi una smania notturna difficile, anzi impossibile, da controllare. Addio sonno, e giù con certi piaceri proibiti…
Di notte, col buio, quando cessano i rumori e tutto sembra dilatarsi, c’è un fenomeno assai frequente e diffuso: gli attacchi di fame. Soprattutto se stiamo cercando di seguire una dieta. Durante la giornata, infatti, quando siamo presi da mille pensieri e attività, ci è più facile ingannare il senso di appetito fuori dai pasti. Dopo il tramonto, invece, tutt’altra storia: la fame si fa nervosa e la nostra forza di volontà vacilla.
Tutto quello che non sappiamo sulla smania notturna di cibo
Come accennato, all’origine di tutto c’è un mix di stress e di errori a livello di alimentazione, ma anche una serie di fluttuazioni ormonali. L’equilibrio fame-sazietà è infatti qualcosa di estremamente complesso e delicato. I due principali ormoni che regolano questo meccanismo – la grelina, che stimola il senso di appetito, e la leptina, responsabile del senso di sazietà – di notte alterano il proprio comportamento, suscitando in noi un desiderio di mangiare fisiologicamente maggiore.
Gli errori più comuni che determinano attacchi incontrollati di fame in orario serale e notturno? Rinunciare alla prima colazione, trascurare il pranzo e gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio. Se arriviamo a cena troppo affamati, il nostro pasto sarà sicuramente esagerato e insoddisfacente, senza peraltro toglierci la smania di continuare a mangiare a oltranza.
Come uscirne? Oltre a cercare di controllare lo stress, è possibile adottare uno stile di vita sano, consumando i pasti all’ora giusta, prendendosi qualche pausa durante il giorno, fare un po’ di attività fisica, dormire a sufficienza. Più nello specifico, bisogna evitare di consumare troppi zuccheri durante la giornata, perché favoriscono una maggiore produzione di insulina. Se abbiamo un picco di zuccheri nel sangue, l’insulina interviene per neutralizzarli, generando immediatamente un “buco nello stomaco” che ci spinge a cercare altro da mangiare. Sì invece a una dieta ricca di verdura e frutta, molto ricca di fibre che, oltre a favorire la regolarità intestinale, aiutano a controllare i picchi di glicemia e a prolungare il senso di sazietà.
E ancora: mangiamo lentamente, perché i segnali di sazietà impiegano circa 20 minuti dall’inizio del pasto per raggiungere il cervello. Mastichiamo con cura ogni boccone per assaporarlo al meglio e per dare tempo al meccanismo della sazietà di entrare in azione. Nei casi più estremi, una tisana calda (ma non zuccherata) può essere utile a calmare l’agitazione dello stomaco e a soddisfare il palato. Volendo possiamo anche sgranocchiare un po’ di verdura cruda in pinzimonio. Ma soprattutto dovremmo dedicarci a un’attività interessante che distolga il pensiero dal cibo durante la notte.