Si sta parlando sempre di più delle cosiddette ferie illimitate, ma di cosa si tratta davvero? Andiamo a scoprirlo insieme
Ormai il mondo del lavoro con l’era digitale e i cambiamenti avvenuti per via della pandemia derivante dal Covid-19, ha portato a delle modifiche sostanziali circa il modo di percepire le ferie. Sempre più aziende stanno aderendo ad un metodo totalmente nuovo sia per lo stile del lavoro e sia per quanto riguarda i classici permessi di cui ogni lavoratore ha diritto. Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta quando si parla di ferie illimitate.
Si sa, alcune volte un lavoratore per rendere meglio deve aver bisogno di un periodo di pausa, lontano dalla propria scrivania, dal pc e da tutti le carte che si ritrova dinnazi (ovviamente nel caso di un lavoro d’ufficio).
Bisogna comunque considerare come il lavoro con il tempo sia cambiato e come con l’era della digitalizzazione ogni soggetto possa percepire il metodo di lavoro in maniera considerevolmente diversa. Ad esempio, dopo l’avvenimento che ha sconvolto il mondo negli ultimi anni (la pandemia da Covid-19, ovviamente), il modo di lavorare è totalmente cambiato, con il lavoratore sradicato dal suo posto di lavoro: non potendo ciascuono recarsi nel proprio ufficio, per forza di cose ci si è dovuti inventare un sistema per farlo totalmente da casa (il cosiddetto smart working).
Lo smart working è un vantaggio sia per il lavoratore che per l’azienda stessa, in termini di abbattimento dei costi, di luce, energia, buoni pasto e molto altro. Questa è stata una vera innovazione per molti datori di lavoro che hanno visto cambiare in positivo l’azienda, continuando anche oggi – terminata la pandemia – col metodo dello smart working o totale o parziale, quindi ad esempio 2 giorni in ufficio e 3 in smart.
Ma le innovazioni non sono finite qui.
Ultimamente si è sentito parlare di ferie illimitate: scopriamo insieme in cosa consistono.
Ferie illimitate, cosa sono e in cosa consistono?
Post-covid, sono state molte le aziende che hanno adottato un metodo diverso di usufruire delle ferie. Microsoft, per esempio, ha scelto di concedere ai propri dipendenti statunitensi permessi illimitati, ovvero la libertà di non dover accumulare ferie nel tempo, allargando così il concetto della flessibilità anche alla vacanza.
La direttrice delle risorse umane Kathleen Hogan individua nel Discretionary time off, le ferie a discrezione del lavoratore, un’iniziativa capace di proiettare nel futuro la società di Redmond.
Nel dettaglio ha spiegato: “Il modo, il tempo e il luogo in cui svolgiamo il nostro lavoro sono cambiati radicalmente. E man mano che ci siamo trasformati, modernizzare la nostra politica relativa alle ferie introducendo un modello più flessibile è stato un passaggio naturale”.
E così Microsoft offre anche un pacchetto base di dieci giorni di congedi, permessi per malattia e salute mentale, per lutto e altri casi eccezionali. Inoltre, i dipendenti che non hanno usufruito delle ferie potranno ricevere un pagamento una tantum ad aprile.