Le parole pronunciate da Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo di F1, hanno spiazzato tutti i suoi fan.
L’ultimo Mondiale di Formula 1 si è concluso con la nettissima affermazione di Max Verstappen, laureatosi per la seconda volta consecutiva Campione del Mondo alla guida della sua Red Bull. L’olandese ha ottenuto la bellezza di 454 punti, frutto di 15 vittorie, sbaragliando totalmente la concorrenza. La Ferrari ha provato a tenere testa allo strapotere Red Bull nella prima parte di stagione, ma alla lunga la differenza è venuta fuori. Charles Leclerc è riuscito comunque a classificarsi al secondo posto, davanti a Sergio Perez, George Russell e Carlos Sainz.
Solo sesto posto per Lewis Hamilton, che non è riuscito a centrare nemmeno un successo nel Mondiale 2022 di Formula 1. Il pilota inglese non è di certo abituato a questo scenario e di sicuro farà di tutto per tornare competitivo nel Mondiale 2023, che prenderà il via domenica 5 marzo con il Gran Premio del Bahrain.
La verità di Hamilton: “Mi bullizzavano perché ero nero”
In molti, tra i fan della Mercedes, sperano di potersi prendere la rivincita proprio su Verstappen, che ha beffato Hamilton all’ultimo giro dell’ultimo GP della stagione 2021, vincendo così il suo primo titolo mondiale.
In attesa dell’inizio della nuova stagione, il sette volte campione del mondo sta rilasciando alcune interviste dove rivela il suo stato d’animo e la sua voglia di tornare a gareggiare dopo la pausa invernale. Tuttavia, le parole pronunciate da Hamilton durante il podcast On Purpose hanno fatto molto scalpore.
“A scuola sono stato vittimo di bullismo perché ero nero – ha detto il campionissimo della Mercedes – Per me la scuola è stata la parte più traumatizzante e più difficile della mia vita“.
“Mi tiravano addosso le banane…”
“Sono stato vittima di bullismo già all’età di 6 anni – ha poi aggiunto Hamilton – Ero solo uno dei tre bambini di colore e i ragazzi più grandi, più forti e prepotenti mi prendevano in giro per la maggior parte del tempo. Mi davano continui colpi, mi tiravano cose addosso, come le banane, e mi chiamavano ‘negro’ o ‘meticcio’“.
Hamilton ha poi spiegato perché preferiva non dire nulla a suo padre: “Ci sono state molte cose che ho tenuto dentro – le sue parole riportate anche da Sky Sport – Non me la sentivo di andare a casa e dire ai miei genitori che questi ragazzi continuavano a chiamarmi negro o che ero vittima di bullismo o venivo picchiato. Non volevo che mio padre pensasse che non ero forte“.