Nel 2023 le cose cambiano, ma in positivo. In arrivo due bonus regalati a chi ha già uno stipendio: ecco cosa succederà
Non tutti se lo aspettano ma questo nuovo anno, il 2023, porta tantissime novità per i lavoratori che posseggono una busta paga. In molti sono contenti di questi cambiamenti che sono previsti, dopo i difficili momenti vissuti nell’anno 2022. Per chi ha stipulato un contratto collettivo, la notizia è davvero super entusiasmante: sono previsti ben due bonus che faranno aumentare lo stipendio in maniera esagerata.
Questa è la novità ma molti, magari, non sono ben informati su quello che è la busta paga e quali sono i suoi benefici per il singolo lavoratore che la possiede. E’ bene specificare il tutto affermando che la busta paga non è altro che un documento predisposto dal datore di lavoro e da consegnare obbligatoriamente al lavoratore, nel quale è indicato quanto percepito e trattenuto al lavoratore in un determinato periodo in base alle disposizioni del CCNL.
Leggere la busta paga per un lavoratore può risultare complesso ed è importante conoscere la voce “netto in busta” corrisponde alla somma liquidata al lavoratore, ossia la differenza tra le competenze del lavoratore e le trattenute del mese.
Per arrivare questo famoso “netto in busta” è importante togliere dalla somma delle competenze queste voci:
La busta paga, inoltre, deve indicare per legge:
E’ importante per i lavoratori che potranno tornare a sorridere alla prossima busta paga e devono ringraziare, da un lato il Governo e dall’altro il destino. A far girare il destino dalla parte del lavoratore è il fatto che il 1 gennaio 2023 sia capitato di Domenica.
Essendo considerato come giorno di festività, questa rientrerà nella prossima busta paga come festività non goduta e farà in modo che lo stipendio aumenta.
L’altra occasione di crescita è il taglio del cuneo fiscale che, con l’arrivo del 2023 verrà attuato sugli stipendi degli italiani. A volerlo la premier Giorgia Meloni che lo ha inserito nella legge di bilancio e gli italiani ne sentiranno l’effetto già dal primo stipendio di Gennaio. I criteri su quanto debba essere l’importo sono stabiliti dai contratti collettivi di riferimento, circa 1/26 della retribuzione totale.
Si aggiunge che, su 13 mensilità che non superano i 1.923 euro il taglio è incrementato di un ulteriore punto in percentuale, per un totale quindi del 3%.
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