L’EMA ha diramato una nota per informare del ritiro dal commercio di alcuni sciroppi per la tosse potenzialmente pericolosi.
Nei mesi autunnali e invernali i malanni di stagione sono una minaccia costante. Oltre al Covid-19, infatti, sono molte le influenze che girano nel periodo più freddo dell’anno e che rischiano di costringere milioni di persone a letto, alle prese con sintomi come febbre alta, raffreddore, mal di gola e tosse. Chiaramente, per provare ad alleviare le problematiche che sopraggiungono soprattutto a livello respiratorio sono in commercio diversi farmaci, in particolare gli antibiotici: basta seguire una corretta terapia, prescritta dal proprio medico curante, per tornare a stare meglio già nel giro di qualche giorno.
Per i vari medicinali utilizzati per combattere l’influenza è sempre meglio rivolgersi al proprio dottore di fiducia, che saprà dare le giuste indicazioni in base alle proprie condizioni di salute e anche alle disposizioni del Ministero della Salute. Non è raro, infatti, che alcuni farmaci vengano ritirati dal mercato perché ritenuti potenzialmente pericolosi per l’essere umano.
L’EMA ritira gli sciroppi con folcodina: “Reazioni allergiche anche gravi”
Proprio nelle scorse ore sono stati ritirati dal mercato europeo gli sciroppi contenenti folcodina. Il Fatto Quotidiano riporta la segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che mette in pratica l’ordine arrivato dal comitato di sicurezza dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA).
La revoca delle autorizzazioni all’immissione in commercio nei Paesi dell’Unione Europea di questi medicinale è arrivata dopo un’attenta revisione degli stessi farmaci contenenti folcodina. Questi medicinali vengono infatti usati per il trattamento della tosse secca, sia negli adulti che nei bambini, ma anche per il trattamento di febbre e raffreddore in concomitanza con altri principi attivi.
Ma perché questi farmaci sono stati ritirati? Quali sono i rischi per la salute? Come spiegato dall’EMA in una nota, “i dati disponibili hanno dimostrato come l’uso di folcodina nei 12 mesi precedenti l’anestesia generale con agenti bloccanti neuromuscolari (NMBA) sia un fattore di rischio per lo sviluppo di una reazione anafilattica (una reazione allergica improvvisa, grave e potenzialmente pericolosa per la vita) agli NMBA”.
“Poiché non è stato possibile individuare misure efficaci per ridurre al minimo questo rischio, né identificare una popolazione di pazienti per i quali i benefici della folcodina superino i suoi rischi – aggiunge l’Agenzia Europea del Farmaco – i medicinali contenenti folcodina sono stati ritirati dal commercio nell’Ue e non saranno quindi più disponibili su prescrizione o come farmaci da banco”.
L’EMA suggerisce quindi agli operatori sanitari di optare per alternative terapeutiche appropriate e consigliare ai pazienti di interrompere l’assunzione di medicinali contenenti folcodina.