Il Premier Giorgia Meloni non ha mai nascosto la sua intenzione di rimuovere il Reddito di Cittadinanza, a quanto pare solo pochi lavoratori potranno mantenere l’assegno devoluto dallo Stato. Ecco i requisiti minimi richiesti per l’ottenimento dell’agevolazione.
Giorgia Meloni ha sempre esposto chiaramente la sua opinione riguardo l’assegnazione del Reddito di Cittadinanza, da lei stessa considerato come una manovra fondamentalmente inutile ed eccessivamente dispendiosa.
“La povertà si combatte con il lavoro” – disse in occasione della sua campagna elettorale. Secondo il Presidente del Consiglio infatti, il Reddito di Cittadinanza ha impigrito i cittadini italiani, i quali – invece di cercare concretamente un impiego stabile – si sarebbero adagiati sull’assegno di mantenimento, sfruttando in tal modo i fondi pubblici. La mancanza di offerte vantaggiose, avrebbe spinto diversi cittadini a sfruttare le casse dello Stato fino all’ottenimento di un lavoro ben pagato. Nonostante gli esperti abbiano confermato che solo l’1% dei cittadini avrebbe sfruttato il RdC, Giorgia Meloni ha comunque deciso di annullarlo – approvando come sostituto il Reddito di Sussistenza e diminuendo l’assegno originario a soli 8 assegni mensili nell’arco dell’anno 2023. Come se non bastasse, ad oggi i requisiti per poter ottenere il RdC sono stati modificati e risultano molto più selettivi. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Reddito di Cittadinanza: nuovi requisiti per ottenere l’assegno dallo Stato
Da gennaio 2023 cambiano le regole per l’ottenimento del Reddito di Cittadinanza, in particolare potranno riceverlo mensilmente solo i nuclei famigliari con minorenni a carico oppure diversamente abili e over 60 – sostanzialmente, componenti inabili al lavoro. Per tutti gli altri, l’assegno di mantenimento si protrarrà fino ad agosto, dopodiché verrà annullato completamente. Inoltre, non è finita qui: chiunque riceva il RdC e risulti abile al lavoro avrà l’obbligo di partecipare ad un corso formativo professionale, rispondendo alla proposta di lavoro assegnata singolarmente ai cittadini italiani.
Laddove il cittadino rifiuti la prima proposta di lavoro oppure decida di non partecipare ai corsi formativi (della durata di 6 mesi), lo Stato provvederà all’annullamento definitivo del Reddito di Cittadinanza prima dello scadere degli 8 mesi previsti. Infine, tutti i beneficiari del sussidio dovranno impegnarsi nel proprio Comune rispetto ad impieghi di pubblica utilità. Sostanzialmente, Giorgia Meloni avrebbe l’intenzione di stimolare i cittadini italiani nella ricerca autonoma di impieghi stabili, creando una situazione di estrema rigidità. Al contrario, per tutti i cittadini inabili al lavoro persiste la manovra relativa al Reddito di Sussistenza.
Il Premier contro il Reddito di Cittadinanza: manovra politica?
Benché il Presidente del Consiglio appaia totalmente indipendente rispetto all’opposizione, in molti hanno ipotizzato in una lotta contro la manovra ideata precedentemente da Giuseppe Conte. Il Reddito di Cittadinanza rappresenta un vero e proprio prodotto del Movimento 5 Stelle che – nonostante abbia visto diverse difficoltà – ha salvato diverse famiglie italiane dalla crisi economica post-pandemia.
Ad ogni modo, la sostituzione è ormai ufficiale e solo il tempo ci dirà se effettivamente si tratta di una manovra vantaggiosa e positiva per i cittadini italiani o meno. Da gennaio 2023, moltissimi potenziali lavoratori dovranno darsi da fare nella ricerca di un impiego, questo per evitare di finire sul lastrico nel giro di appena 8 mesi.