Reddito di Cittadinanza, assegni in forte calo: prestissimo non ci saranno più dopo le nuove modifiche proposte.
Il Reddito di Cittadinanza è uno dei temi più discusso della nuova manovra economica che sta impegnando il governo Meloni; l’esecutivo è chiamato al primo banco di prova e, stando a quanto trapelato, ha già le idee chiare in merito al sussidio introdotto dal governo Conte e che al Centro-Destra non è mai piaciuto.
Mentre si attende l’entrata in vigore delle nuove regole già preannunciate, alcuni beneficiari si chiedono se, a partire dal 2023, verrà ancora loro corrisposto il sussidio o meno. Intanto, pare che i dati dell’Inps indichino un forte calo negli assegni erogati, destinato ovviamente ad aumentare nei prossimi mesi.
Come già preannunciato, questa nuova manovra economica porterà il Reddito di Cittadinanza, dopo un periodo cuscinetto, ad essere eliminato per poi ponderare una nuova forma di assistenzialismo; le regole saranno molto più stringenti ma comunque, in ogni caso, finito il periodo cuscinetto (ridotto ancor di più rispetto al previsto, visto che come rivelato dal Ministro dell’Economia Giorgetti i mesi in cui si potrà percepire il sussidio diventano 7 invece che 8) il sussidio verrà sospeso. Introdotto dal governo Conte, nonostante l’opposizione ferrea del Movimento 5 Stelle, pare dunque che il RdC sia destinato a sparire sul finire del 2023; intanto, stando ai numeri già si vede un dato importante.
Stando a quanto segnalato dal sito ilfattovesuviano.it, il rapporto mensile dell’Inps avrebbe messo in luce i dati del Reddito di Cittadinanza elargito lo scorso mese, novembre; a quanto riportato dalla fonte sono stati circa 1,15 milioni i nuclei beneficiari, tra Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza (poco più di 100mila nuclei), anche se le persone coinvolte sono circa il doppio. L’importo mensile erogato a livello nazionale, stando ai numeri, è di circa 552 euro tra entrambi i sussidi; rispetto ai precedenti 11 mesi, c’è stato un calo sia dei nuclei beneficiari del sussidio sia delle persone coinvolte (1,67 milioni nuclei beneficiari e 3,64 milioni persone coinvolte).
A seconda della composizione del nucleo cambia visibilmente anche l’importo medio mensile: si va da un minimo di 453 euro per i nuclei costituiti da una sola persona a un massimo di 738 euro per le famiglie con cinque componenti. Diversi numeri anche se nel nucleo c’è un minore o una persona disabile; quando alla distribuzione per aree geografiche, la maggioranza dei sussidi vengono erogati presso l’area del Sud e delle Isole. Pare che, nei prossimi mesi, i numeri saranno nettamente diversi, considerando come via via molte persone perderanno il sussidio; ad esempio, come già emerso qualche giorno fa (riportato ad esempio da Il Sole 24 Ore) pare che scatterà la decadenza dal beneficio a partire dalla prima offerta di lavoro rifiutata. Non esisteranno più offerte definibili “congrue”, basate sul titolo di studio e sull’esperienza lavorativa maturata in precedenza.
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