Reddito di Cittadinanza arriva la versione ridotta: gli ultimi dettagli trapelati sul sussidio che da tempo è al centro dei dibattiti.
In questi ultimi giorni dell’anno il governo Meloni sta lavorando assiduamente per chiudere la manovra economica entro il 31 dicembre, ottenendo l’approvazione del parlamento; c’è davvero tanta attesa per la versione ufficiale della Legge di Bilancio 2023, con alcuni emendamenti e provvedimenti che sono stati comunque (salvo cambiamenti dell’ultimo momento) già anticipati o trapelati.
Sono diversi i punti fondamentali sul banco, tra cui ovviamente anche il Reddito di Cittadinanza; il sussidio introdotto dal governo Conte ha fatto molto discutere in questi anni e, soprattutto, non ha mai convinto troppo il Centro-Destra. Inevitabili novità sono pronte ad arrivare per tutti i percettori, compresa un’ulteriore forma ridotta rispetto a quanto trapelato in precedenza.
Reddito di Cittadinanza e governo Meloni, tante modifiche in arrivo
Attualmente sono davvero tantissimi i nuclei familiari che percepiscono il sussidio varato nel 2019 dal governo Conte, ma pare che nel prossimo 2023 dovranno inevitabilmente adattarsi ai cambiamenti che il nuovo esecutivo è deciso a mettere in atto. Nonostante il Movimento 5 Stelle, partito promotore di questo sussidio e suo strenuo difensore, abbia già detto più volte di essere pronto ad opporsi ad uno smantellamento complessivo, nella nuova manovra economica entrano in vigore regole più rigide che porteranno tantissime persone a perderlo, oltre che un periodo “cuscinetto” che culminerà poi (salvo cambiamenti nelle decisione nei prossimi mesi e per tutto il 2023) con la sostituzione nel 2024 con una nuova forma di assistenza, basata su diversi parametri studiati dal governo. Rispetto a quanto emerso in precedenza, sembra però destinata ad arrivare una forma ancor più ridotta.
Il sussidio viene ridotto e cambia una regola fondamentale
Solo qualche giorno fa (come ha riporta Rai News) è stato direttamente il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ad anticipare un nuovo taglio per il Reddito di Cittadinanza, che a quanto pare quindi resterà percepibile (nel periodo definito di transizione) non più per 8 mesi, ma per 7; ulteriore riduzione quindi per le mensilità, nonostante sono già state anticipate anche delle misure di carattere sociali che andranno a sostenere i cittadini ritenuti maggiormente in difficoltà. La strada intrapresa dal nuovo esecutivo non sembra quindi voler rinunciare all’assistenzialismo, ma nel farlo vuole optare per modi diversi rispetto al Reddito di Cittadinanza; per questo, sembra essere destinata a cambiare anche un’altra regola fondamentale.
A riportare gli ultimi aggiornamenti trapelati è stato stavolta Il Sole 24 Ore, che sottolinea come scatterà la decadenza dal beneficio a partire dalla prima offerta di lavoro rifiutata, che non verrà più identificata come “congrua”; in precedenza, al percettore doveva essere presentata un’offerta in base ai titoli di studio e alle esperienze maturate in ambito lavorativo, così come altri parametri consistevano nella distanza dal luogo di lavoro del domicilio e tempi di trasferimento (entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici).