Il pagamento dell’IMU ha sempre rappresentato un disagio per diversi cittadini italiani, soprattutto per i beneficiari di più di una proprietà sul territorio nazionale. Eppure, dal 2023 potrebbe cambiare tutto, in seguito ad una modifica della legge. Vediamo insieme i dettagli.
L’IMU (Imposta Municipale Propria) è stato introdotto nel 2012; rappresenta fondamentalmente una tassa da versare presso il proprio Comune di residenza che copre tutti gli immobili di proprietà, inclusa l’abitazione principale.
Inizialmente, l’imposta doveva riguardare tutti gli immobili, ad esclusione della dimora di residenza effettiva; nel 2013, la legge è stata modificata e da allora tutti i cittadini italiani si vedono costretti a pagare l’IMU anche sull’abitazione principale. In seguito all’approvazione, diverse famiglie hanno provveduto per tentare di evadere suddetta tassa, modificando l’intestazione della residenza ed evitando in tal modo di dichiarare effettivamente la proprietà di più di un immobile. L’Imposta rappresenta tutt’oggi una delle tasse meno apprezzate dagli italiani, proprio perché si tratta di una cifra talvolta sostanziosa che sfavorisce l’acquisto di più di un immobile sul territorio nazionale. Eppure, dal 13 ottobre 2022, la Corte Costituzionale ha apportato importanti novità alla legge approvata nel lontano 2012. Qualcosa potrebbe cambiare a favore dei cittadini italiani. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Fino a pochi mesi fa, una coppia di coniugi che vive in residenze separate, si vedeva costretta a pagare l’IMU rispetto ad entrambe le abitazioni. Grazie alla sentenza 209 del 13 ottobre, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la tassa sulla seconda casa, decretando la fine del doppio pagamento dell’imposta. Sostanzialmente, tutto ciò che devono fare i due coniugi risiede nel provare di utilizzare come abitazione principale entrambe le case, dimostrando così di avere due residenze effettive. Dopodiché, lo Stato provvederà rispetto all’annullamento della tassa sulla seconda casa. Come provare il possesso della doppia residenza principale?
I coniugi dovranno consegnare presso il proprio Comune di residenza il valore delle bollette mensili, provando in questo modo di aver usufruito dei servizi dell’abitazione. Una volta che il personale comunale avrà controllato la documentazione, provvederà all’esenzione dell’IMU sulla seconda abitazione principale della coppia di coniugi. In secondo luogo, dato che il medico di base viene assegnato sulla base della propria residenza, è possibile certificare ulteriormente la propria posizione dichiarando di possedere lo stesso medico di base del proprio coniuge. Si tratta di pochi semplici fattori che vi permetteranno di pagare l’IMU solo su una delle abitazioni del nucleo famigliare. E per le aziende?
La sentenza 209 prevede importanti novità anche rispetto al possesso di strutture aziendali, in questo caso il proprietario risulterà esente dal pagamento dell’IMU laddove egli stesso si occupi dell’attività svolta all’interno dell’immobile. Questo dettaglio riguarda solo i teatri, sale per concerti e spettacoli – primo settore colpito dalla pandemia; esclude discoteche, sale da ballo, night club e simili.
Nel caso in cui il proprietario dell’immobile conceda in affitto, in comodato oppure in locazione la propria struttura ad un’azienda X – quest’ultimo dovrà in ogni caso pagare l’Imposta Municipale Propria presso il Comune ove collocata la struttura.
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