Il pellet costa troppo? Gli esperti sviluppano un materiale innovativo per poter superare l’inverno senza utilizzare tutti i risparmi; parliamo del pellet in fibra di girasole, innovazione nel settore che rappresenta una vera e propria svolta nell’istallazione degli impianti.
Le temperature sono calate drasticamente nelle ultime settimane, l’inverno è ufficialmente arrivato – pertanto occorre sistemare i propri impianti in modo da poter affrontare le attuali temperature gelide.
La stagione invernale 2022/2023 rappresenterà la prima vera sfida dell’Europa, dal momento che il continente dovrà far fronte al gelo con il solo utilizzo nelle proprie fonti di energia. Il Governo ha approvato diverse misure in tal senso, soprattutto rispetto all’utilizzo dei riscaldamenti, acqua calda corrente e gas. E’ possibile risparmiare sulla bolletta di fine mese? Assolutamente sì, tuttavia un ruolo fondamentale è giocato proprio dagli impianti installati all’interno delle mura domestiche, così come in riferimento ad elettrodomestici e dispositivi tecnologici. In particolare, facciamo riferimento ai termosifoni a metano – primo fattore di innalzamento del prezzo finale della cifra energetica. Questo tipo di tecnologie infatti consuma quantità irragionevoli di gas, per questo motivo in molti – nella stagione corrente – tendono addirittura a non utilizzare i sistemi di riscaldamento. Al contempo, la legna costa troppo – come possiamo affrontare l’inverno? La risposta arriva dall’innovazione e dalla ricerca: possiamo utilizzare il pellet di girasole.
Per poter utilizzare il pellet in girasole occorre possedere una caldaia in biomassa policombustibile, in modo da poter inserire fonti di combustione diverse a seconda della necessità. Il potere di riscaldamento del pellet in girasole è il medesimo del pellet in legna, cambia semplicemente il prezzo di produzione: mentre il primo raggiunge massimo il 10% di IVA, il secondo contempla addirittura il 22%. La differenza nasce fondamentalmente dal fatto che il pellet in girasole è poco conosciuto, pertanto non viene praticamente come metodo di riscaldamento. Come se non bastasse, la stessa produzione del pellet è da considerarsi ecosostenibile: non prevede infatti l’utilizzo di legna naturale, bensì semplicemente la lavorazione dei gusci dei semi di girasole. Sostanzialmente, nel momento in cui una determinata azienda produce dell’olio di girasole, ha la possibilità di riciclare gli scarti di lavorazione per la realizzazione del pellet per la caldaia. Parliamo di un processo innovativo che consente di utilizzare i sistemi di riscaldamento, senza costi aggiuntivi e sostanziosi – rispettando al contempo l’ambiente, dettaglio importantissimo rispetto all’attuale crisi climatica.
La crisi energetica rappresenta un fenomeno attuale e sicuramente difficile da affrontare, ma al contempo necessario. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha costretto l’Europa alla realizzazione di un piano di indipendenza energetica, un processo che – benché lungo – rappresenterà un passo importante per il nostro continente e per il nostro stesso Paese.
La crisi ambientale ha spinto gli esperti nello sviluppo di sistemi ecosostenibili e economici, perfetti per poter far fronte alla stagione invernale senza gravare eccessivamente sul prezzo della bolletta. Il pellet in girasole fa parte delle innovazioni prima citate: nessun odore emanato dal fumo, qualità ed ecosostenibilità – fattori fondamentali rispetto all’attuale momento storico.
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