La rivalutazione del mercato e degli impieghi, conseguenza della crisi energetica e dell’inflazione, potrebbe provocare ad un impennata rispetto agli stipendi ricevuti da badanti e colf. Parliamo anche di 2000 euro in più di stipendio. Vediamo insieme tutti i dettagli.
La crisi energetica ha provocato un’impennata generale rispetto al costo della vita, pertanto lo Stato ha il compito di procedere ad una rivalutazione degli stipendi e degli assegni pensionistici.
L’economia rischia di raggiungere una condizione di staticità, laddove lo Stato non garantisca la possibilità di consumo ai cittadini italiani. Per questo motivo, quando l’inflazione (aumento generalizzato e prolungato dei prezzi) raggiunge percentuali irrecuperabili, occorre agire per tentare di riequilibrare la situazione finanziaria delle famiglie italiane. Sulla base del costo della vita, le aziende producono un determinato stipendio e l’INPS modula il valore degli assegni pensionistici riservati ai cittadini italiani. Ovviamente, quanto parliamo di rivalutazione, facciamo riferimento ad un processo generale che include la cifra destinata a colf e badanti, così come qualsiasi personale domestico scelto dalle famiglie italiane. Sulla base di stime recenti circa il rincaro dei prezzi e l’aumento del costo della vita, è emerso che molti nuclei famigliari si ritroveranno a dover pagare profumatamente il proprio personale domestico. Vediamo insieme i dettagli.
Colf e badanti, aumento degli stipendi esponenziale: parliamo di 2000€ in più
In base alla rivalutazione degli stipendi e del costo della vita, colf e badanti dovrebbero guadagnare 125€ in più al mese – sostanzialmente 2000€ in più all’anno. La cifra ovviamente dovrebbe partire dalle famiglie italiane che decidono di usufruire dei servizi domestici offerti da personale domestico e simili, di conseguenza tale disagio potrebbe comportare una serie di conseguenze gravi, tra cui la diffusione del lavoro in nero. Gli esperti consigliano la defiscalizzazione delle cifre guadagnate da colf e badanti, in modo da evitare l’incremento eccessivo dello stipendio, garantendo al contempo una cifra dignitosa rispetto al personale domestico.
In effetti, un aumento in tal caso potrebbe provocare un danneggiamento del sistema di assistenza domestico. Diverse famiglie italiane hanno dovuto affrontare una serie di difficoltà in seguito allo scoppio della crisi energetica, così come al conseguente rincaro generale dei prezzi. Cosa comporta questo? Alcune famiglie potrebbero dover rinunciare al servizio domestico, provocando condizioni di disoccupazione nel campo; oppure procedere appunto con il lavoro in nero per poter decidere autonomamente la cifra da consegnare a colf e badanti, sulla base di un accordo fra le parti. In entrambi i casi, la situazione appare svantaggiosa per lo Stato.
Occorre trovare una soluzione rispetto all’aumento degli stipendi
Alcune famiglie italiane effettivamente possono fare a meno dell’aiuto di colf e badanti, altrettante però ne hanno strettamente bisogno. Di conseguenza, il Governo dovrebbe agire immediatamente in modo da evitare di produrre una serie di contratti illegali che prevedono la consegna di denaro in nero per poter accedere al servizio.
Senza un accordo tra le parti, le famiglie italiane potrebbero arrivare a dover pagare oltre 125 euro in più al mese, per poter rivalutare lo stipendio del personale domestico in base all’inflazione e all’attuale condizione economica. Parliamo di un processo che diversi cittadini al momento non si possono permettere.