Il Governo si impegna rispetto al pagamento degli arretrati relativi all’assegnazione dell’Assegno Unico Universale – sulla base della Legge di Bilancio 2023 approvata dal Consiglio dei Ministri il 21 novembre 2022. Vediamo insieme tutti i dettagli.
L’approvazione della Legge di Bilancio 2023 ha portato alla cancellazione di diverse misure economiche previste dai precedenti governi, incrementando al contempo determinate agevolazioni riservate alle famiglie.
La Presidente del Consiglio ha annullato definitivamente il Reddito di Cittadinanza, quest’ultimo verrà erogato fino ad agosto 2023. Nel corso degli otto mesi relativi al nuovo anno, il Governo offrirà una determinata proposta di lavoro al cittadino disoccupato, associata poi ad un percorso formativo di inserimento – della durata di 6 mesi – al campo professionale scelto. Laddove il cittadino rifiuti l’offerta oppure decida di non partecipare al corso, gli verranno revocate definitivamente le mensilità del Reddito di Cittadinanza. L’assegno di mantenimento si trasforma così in Reddito di Sussistenza, un’agevolazione concessa dallo Stato, riservata tuttavia alle famiglie il cui nucleo famigliare include cittadini inabili al lavoro: diversamente abili, minori ed over 60. Al contrario, la Premier ha deciso di confermate l’Assegno Unico Universale, incrementando addirittura il valore di quest’ultimo e garantendo il pagamento degli arretrati entro la fine dell’anno 2022. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Assegno Unico Universale, lo Stato garantisce il pagamento degli arretrati
L’Assegno Unico Universale rappresenta una manovra nata in occasione del Governo Conte e successivamente rinnovata ed incrementata nel valore da Mario Draghi. Data l’attuale condizione economica di diverse famiglie italiane, travolte dalla pandemia e dalla crisi energetica, la nuova Premier – Giorgia Meloni – ha deciso di rinnovare l’assegnazione dell’Assegno Unico Universale, aumentandone il valore e quindi la cifra finale. Inoltre, il mese di dicembre vedrà anche il pagamento definitivo degli arretrati previsti nell’anno 2022.
La manovra relativa a tale agevolazione infatti venne confermata a marzo 2022, tuttavia – a causa di problemi amministrativi – la cifra non raggiunse gli italiani prima di agosto 2022; lo Stato consegnerà ai beneficiari gli arretrati relativi ai mesi di mancato pagamento dell’agevolazione. La cifra raggiungerà le tasche dei cittadini beneficiari tra il primo del mese e il 13 dicembre, in riferimento ai richiedenti del mese di gennaio/febbraio 2022. Dopodiché, sarà possibile accedere al nuovo Assegno Unico Universale voluto da Giorgia Meloni a partire dai primi dell’anno 2023. Cosa cambia quindi tra l’assegno del Governo Draghi e l’agevolazione voluta da Giorgia Meloni? Approfondiamo insieme l’argomento.
Assegno Unico Universale 2023, cosa cambia?
Prima di tutto, il tetto ISEE per poter accedere all’agevolazione corrisponderà a 40.000 euro annui, dopodiché ci saranno delle modulazioni a seconda dei figli a carico del nucleo famigliare. Il Governo ha stanziato 520 mila euro per famiglie con figli al di sotto dei 3 anni, 369 mila euro per neonati al di sotto dei 12 mesi di vita ed infine 150 mila euro per famiglie numerose con figli al di sotto dei 3 anni.
Il valore dell’Assegno Unico Universale verrà studiato anche in base all’ISEE famigliare, la cifra subirà i seguenti aumenti: ISEE 15.000 euro, aumento di circa 1.050 euro l’anno, fino ad arrivare ad ISEE 40.000 con un incremento di 300 euro l’anno. In particolare, l’aumento previsto dal Governo Meloni corrisponderà al 50% della cifra originaria confermata dall’Assegno Unico Universale.