Superbonus, può davvero essere catastrofe: i rimborsi non arrivano e arrivano le sanzioni pesanti, i dettagli.
Pare non arrivino belle notizie relative al famoso Superbonus, agevolazione ormai in vigore da due anni che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico, oppure alla riduzione del rischio sismico degli edifici.
Stando a quanto riportato infatti, sono entrate in vigore nuove regole che potrebbero portare la mancanza di rimborsi e anche le sanzioni per i condomini in determinate situazioni; ecco tutti i nuovi dettagli in merito, per alcuni questi cambiamenti potrebbero significare stangata.
Superbonus, le novità degli ultimi giorni
Lo scorso 25 novembre ha segnato una data importantissima per il Superbonus: secondo il decreto Aiuti quater infatti, entro questa data era richiesto a tutti i condomini di presentare la (la Comunicazione inizio lavori specifica per il superbonus (Cilas), così da poter usufruire anche per tutto il 2023 dell’agevolazione 110%. Stando a quanto riportato da corriere.it, ci sono però delle differenze ora che sono giunte superata questa data; i lavori in condominio potrebbero infatti registrare differenze di spesa di decine di migliaia di euro, risultando a rischio l’inizio dei lavori stessi in tutti quei casi in cui i condomini non sarebbero in grado di sostenere le spese non preventivabili prima che il decreto Aiuti 4 cambiasse i termini del deposito delle domande. I lavori potrebbero essere quindi interrotti, ma cosa succede in questo caso?
L’interruzione dei lavori, le case indipendenti e i rischi: cosa può succedere ora col Superbonus
Stando a quanto riportato dalla fonte già citata, il presidente di Confedilizia ha sottolineato come, nel caso in cui il condominio non finisse i lavori, perde l’agevolazione in questione per le spese già pagate per le quali ha usufruito della detrazione (in forma diretta o tramite cessione del credito o sconto in fattura) e potrebbe incorrere anche in sanzioni e interessi. Nel caso invece il condominio non abbia ancora avviati i lavori (e dunque utilizzato il superbonus), come spiega il presidente di Confedelizia, si possono invece verificare le condizioni eventualmente presenti nel contratto di appalto. Questa, dunque la situazione per i condomini; chi ha presentato E per i condomini che abbiamo presentato la CIlas entro il 25 novembre dovrebbe ottenere l’agevolazione, a patto che i lavori si concludano entro il 31 dicembre 2023.
Per quanto riguarda invece le case indipendenti, l’agevolazione come sappiamo è possibile solamente per le prime case e scende al 90%; inoltre, bisogna avere un reddito annuo massimo di 15 mila euro, con l’asticella che però può essere alzata a seconda del numero dei componenti il nucleo familiare. Come previsto, poi, il superbonus nel 2024 scenderà al 70% e nel 2025 al 65%; tutto questo, in attesa magari di ulteriori provvedimenti che il governo deciderà di prendere nei prossimi mesi a partire dal 2023, sia per questo che per altri bonus generici.