Uno dei principali doveri del lavoratore risiede sicuramente nel concetto di puntualità. Eppure, sorge spontaneo un quesito: il ritardo dovuto ad un esigenza famigliare quale accompagnare i figli a scuola, può essere punito? In alcuni casi, le sanzioni sono da considerarsi illegittime.
La puntualità e il rispetto del proprio orario rappresentano doveri e fattori di responsabilità fondamentali per la condotta di un buon lavoratore. Cosa succede tuttavia se dovesse entrare in gioco il ruolo primario di genitore?
Il datore di lavoro ha diritto di sanzionare i dipendenti che non rispettano l’orario di lavoro. Questo non deriva da mera disciplina oppure dal semplice rispetto del contratto, fa anche riferimento alla tutela personale del dipendente. L’orario infatti permette all’azienda di stabilire lo stipendio assegnato al lavoratore e di tutelare la sua persona nel lasso di tempo in cui quest’ultima si trova all’interno della struttura aziendale. Oltre a questo, parliamo ovviamente dell’impegno che il singolo impiegato garantisce una volta firmato il contratto di assunzione. L’azienda infatti decide di investire su una determinata figura, nella speranza che quest’ultima contribuisca positivamente al successo del complesso lavorativo. Laddove un cittadino non rispetti l’orario di lavoro, come può l’azienda garantire la prosecuzione del contratto? Per questa serie di motivi, l’orario di lavoro non rispettato può divenire oggetto di una sanzione disciplinare più o meno grave. Se ritardo per accompagnare mio figlio a scuola, sono sanzionabile? Approfondiamo insieme l’argomento.
Ritardo per accompagnare mio figlio a scuola, sono sanzionabile?
Secondo la legge italiana, la priorità dei genitori si riassume nella cura e salvaguardia dei propri figli. Di conseguenza, risulta essere un vero e proprio dovere accompagnare i propri figli in una struttura scolastica, in modo da provvedere alla loro istruzione. Nel momento in cui l’orario dell’entrata a scuola e al lavoro coincidono, tecnicamente il cittadino dovrebbe in ogni caso dare priorità ai propri figli. La sanzione disciplinare da parte del datore di lavoro in questo caso è legittima? Assolutamente no.
L’azienda – laddove il lavoratore giustifichi il ritardo con un contrattempo genitoriale – non ha diritto a sanzionare il proprio impiegato, in quanto ha semplicemente rispettato i propri doveri. Un caso avvenuto nel Comune di Firenze ha chiarito questo punto, in quanto – secondo volere del giudice – la sanzione disciplinare ai danni della madre lavoratrice in questione è stata considerata ufficialmente illegittima. Di conseguenza, il datore di lavoro non potrà mai – per così dire – discriminare il genitore rispetto a delle mancanze sul posto di lavoro dovute ad un impegno necessario e importante con i propri figli. Questo significa che posso ritardare spesso?
Sanzione illegittima, ma non abusare del diritto di ritardo
I ritardi – così come ulteriori mancanze rispetto al proprio ruolo di lavoratore – devono rappresentare eventi isolati, contestualizzati, giustificati e non ripetuti frequentemente in un lasso di tempo limitato.
Il dovere genitoriale non deve rappresentare un alibi per la cattiva condotta sul luogo di lavoro, in quanto in questo caso il vostro responsabile avrà tutto il diritto di assegnarvi una sanzione disciplinare più o meno grave. La conclusione a tale dibattito si riferisce al proprio senso civico e di disciplina lavorativa, il contrattempo e le proprie esigenze sono giustificabili – l’abuso dei propri diritti no.