Il rialzo dei prezzi dei generi alimentari e gli enormi aumenti in bolletta hanno messo in difficoltà soprattutto i pensionati.
Prima la pandemia di Covid-19, poi la guerra in Ucraina hanno scatenato un forte rialzo dei prezzi dei generi alimentari e grossi rincari nelle bollette di luce e gas, mettendo in enorme difficoltà la maggior parte delle famiglie italiane. Nel giro di poche settimane ci si è ritrovati a dover spendere cifre decisamente più alte per fare la spesa e in molti hanno anche ricevuto delle bollette con somme astronomiche. Rincari giganteschi, a cui il governo sta cercando di trovare delle soluzioni efficaci che possano consentire alle famiglie di superare i mesi più freddi senza andare incontro ad un vero e proprio salasso economico.
Tra i soggetti più in difficoltà ci sono ovviamente i pensionati, specialmente coloro che non riescono a far fronte a tutte le spese data la pensione esigua. Fortunatamente, come riportato anche dal sito Idealista.it, a partire dal mese di gennaio è previsto un aiuto per i pensionati che consentirà di reggere meglio l’urto di questi aumenti così spropositati.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha infatti firmato il decreto che ufficializza l’aumento delle pensioni nel 2023. Gli assegni a beneficio dei pensionati saranno infatti più ricchi del 7,3%: ma da cosa dipende questo aumento?
Come spiegato anche da Idealista, l’incremento è dovuto alla perequazione, ovvero a quel meccanismo che tiene conto dell’inflazione galoppante che si è registrata in questi ultimi mesi e che va pertanto a ridefinire le pensioni per consentire di fronteggiare i rincari. Chiaramente non si tratta di un aumento identico per tutte le pensioni: gli incrementi variano a seconda delle tre fasce di appartenenza.
Potranno quindi godere dell’aumento del 7,3% tutti i pensionati che percepiscono fino a 4 volte il minimo Inps, che è pari a 525,38 euro al mese e che arriverà a 564 euro grazie alla perequazione.
Per essere ancora più chiari, coloro che percepiscono una pensione da 898 euro (nette) vedranno il loro assegno crescere fino a 950 euro. Chi invece ha una pensione netta da 1.591 euro potrà godere di un aumento di 100 euro al mese e via dicendo.
Quindi, come detto, l’aumento è del 100% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a quattro volte il trattamento minimo Inps, mentre scende al 90% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra quattro e cinque volte il trattamento minimo Inps; l’incremento è infine del 75% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il predetto trattamento minimo.
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