Marina Di Guardo, mamma di Chiara Ferragni, ha raccontato una brutta disavventura di cui si è resa protagonista. La situazione è davvero tremenda
Una donna nota non solo per essere la madre di una delle influencer più di spicco degli ultimi periodi, bensì anche per il suo ruolo di scrittrice. Marina Di Guardo è originaria della Sicilia. Ha vissuto la sua infanzia felice, insieme a sua madre, suo padre e ai suoi tre fratelli.
Insieme si sono trasferiti poi in Lombardia, è stato proprio in questa regione che la donna ha completato il suo percorso di studi. In seguito è cumulata a nozze con Marco Ferragni, un celebre dentista di Cremona.
Nonostante il loro amore non sia durato tantissimo, dal loro matrimonio sono nate tre figlie, Francesca, Chiara e Valentina.
Nel corso degli anni, la Di Guardo ha ripreso la sua passione nei confronti del mondo della scrittura dato che è stata molto sostenuta dalle figlie. Sono stati diversi i romanzi di cui ne porta fiera la firma, tra cui ricordiamo L’inganno della seduzione, Non mi spezzi le ali , Bambole gemelle e La memoria dei corpi.
Trattandosi di un personaggio di spicco, considerando anche la notorietà della figlia influencer e imprenditrice digitale, Chiara Ferragni, la stessa Marina Di Guardo è molto seguita sui social. È stato proprio utilizzando il suo canale Instagram che la donna ha voluto denunciare quanto le è accaduto.
L’aggressione alla madre della Ferragni
Come riportato dal sito Today, la scrittrice ha avuto una brutta disavventura con un tassista.
La donna prende un taxi per recarsi all’aeroporto di Linate. Con molta gentilezza, ha chiesto al tassista di seguire un determinato percorso in modo da non perdere tempo dato che era già in ritardo.
A questo punto, Marina Di Guardo chiede quale sia la ragione per cui abbia fatto tale variazione. Il tassista, le risponde con un’area molto violenta e le dice in modo molto aggressivo di scendere immediatamente dalla sua autovettura.
La donna si rifiuta ma alla fine si ritrova ad affrontare una brutta sorpresa.
“Il conducente accosta la vettura e mi invita, in maniera aggressiva a scendere subito. Mi rifiuto (non posso sprecare tempo a cercare un altro taxi, perderei il mio volo) e solo quando minaccio di chiamare la polizia, si decide sbuffando, a proseguire il viaggio. Arrivo con un conto salatissima da pagare (mai speso così tanto per Linate) scaricata all’inizio dell’area partenze, dovendo camminare ancora per arrivare all’entrata. Mi chiedo se sia possibile un simile comportamento. Anche a voi è successo qualcosa di simile?” Queste le parole di Marina Di Guardo.